Un prete soltanto

di michelecasella

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Sono stato lo scorso fine settimana all’udienza generale di Papa Francesco. Grazie a Viorel, il mio bodygard corazzato e “maestro di vita e di beatitudine” , ero molto vicino, quasi sul sagrato di San Pietro. Ho potuto gustarmi tutto, il timbro paterno e vispo, la semplicità degli occhi lucidi, ma soprattutto il linguaggio corporeo del Papa. Ed ho visto un prete, un semplice prete un po’ acciaccato che annuncia il Vangelo. Poi, al calar del sole, ho risentito il profumo della mia infanzia, i profumi di maggio e dell’incenso, l’austera giocosità del chierichetto, i ricordi più freschi, che costellavano la mia stagione da ragazzino, quando andavo a messa con la mia amatissima vecchia. Allora non mi chiedevo se fosse o non fosse giusto, ove fosse la ragione e la sussistenza filosofica, sentivo inspiegabilmente che ero immerso in qualcosa che mi sosteneva e nel contempo mi sovrastava. Mi sentivo una creatura semplicissima ed amata. Un bambino del creato. Il mio vecchio don con tutti i suoi difetti era miracolosamente umano, ed è dal suo limite che l’Amore ha potuto portare frutto. Papa Francesco l’ho sentito così, limitato a tal punto da essere perfetto per Amore. Parlava a me, e sentivo che attorno a me ognuno si sentiva investito esclusivamente dalle sue parole. Può essere suggestione di massa, può essere qualsiasi cosa, ma chi è stato bambino può capirlo. Voglio credere che ogni tanto quel bambino torna, torna quel bambino che correva con i calzoncini alla messa vespertina, sgusciando dalle urla affannate della dispotica nonna, alle soglie della notte e sul filo arancione del tramonto pronto a tuffarsi nell’infinito e nella pienezza incomprensibile dell’universo e del disegno d’amore che ne olia il meccanismo. Quel bambino che arrivava tutto sudato dal suo Don, un vecchio impacciato, terribilmente solo ma felice lo stesso. E quel bambino era in Piazza San Pietro, sabato 18 maggio 2013, senza merenda e razionalità, ad ascoltare un altro bambino, vestito di bianco, con gli stessi occhi stagionati del mio vecchio Don, un Papa, un prete soltanto.