michele casella

Diario minimo

L’industria del turismo

Poi arrivi al Louvre e ti manca il respiro. Il mondo è qui e per soli 12 euro. Una miseria per godere della storia dell’umanità degli ultimi 5000 anni distillata in segno, colore e materia. Come ci si sente piccoli e fortunati. Il mistero degli egizi, il protobarocco etrusco. La razionalità artistica dei greci, i volumi e il realismo romano e il ritratto alessandrino. Poi tanta Italia per arrivare a quel fenomeno di costume che è la Gioconda irrisa da quel francese secco e vitale di Duchamp. Tizian, Caravaggio, Mantegna. Una degna delegazione.
L’esserci vale il viaggio.

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Paris by night

Se la Parigi diurna è un crogiolo di fretta e di diffidenza cosmopolita, durante la notte si ubriaca di retorica e poesia. È una città fatta per il buio, per le luci elettriche aranciate che la fanno un po’ deco’, signora attempata ma ancora piacevole. La notte Parigi è una città dipinta, un poster sdrucito dalla storia, appartiene ad una dimensione che solo l’arte, con approssimazione, può argomentare. È il ritratto fedele di tutti quelli che la amano.

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Metropolis

Nella metropoli parigina ci si sente come un batterio in una cucina malsana. Una fiumana di volti, vite, preoccupazioni che corrono ininterrottamente. Non si trattiene l’umanità! Cola ovunque. Si è una parte infinitesimale di un sistema ecologico nelle relazioni ed economico nella ragioni. Inizio in differita ad apprezzare la provincia. La dolcezza della mia campagna. Pur villani ma pur sempre qualcuno. La Grandeur è un insieme immenso di non persone. È un tutto. Mi è bastata una giornata per sentirmi solo.

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