Compleanno di una stella

Quando sei nata 

l’alba ha cantato, 

col becco degli sprovveduti, 

appena svegli, in un bosco improvvisato, 

fuori dalle finestre del vecchio ospedale, 

che ti ha visto arrivare e poi ha chiuso. 

Quando sei nata 

la fragilità ha imparato a vestirsi 

di forza elastica, un giunco verde 

col pennacchio della grazia. 

Albrecht Dürer, Leprotto (1502; acquerello e guazzo su carta, 251 x 226 mm; Vienna, Albertina)

A volte non ci sei,  

anzi, sembri di passaggio,  

con lo sguardo punti altrove, 

 e i tuoi pensieri si confondono, 

tra l’oro e il sogno dei tuoi capelli, 

come le pozze d’acqua dopo il temporale, 

tagliate dalle biciclette impazzite. 

Dove vai, dove migri, ti eclissi per sorgere altrove? 

Sei la gazzella che sgambetta, 

vigile e silenziosa, 

che frugale bruca l’erbetta, 

senza far rumore. 

Albrecht Dürer, La grande zolla (1503; acquerello e guazzo su carta, 410 x 315 mm; Vienna, Albertina)

Sei bella senza saperlo, 

lasci luce nella stanza, 

in compagnia delle tue scarpe sporche, 

(gioia di tua madre), 

smarrite e delicate, come le tue scuse.

E poi, volo di farfalla, le tue dita elettriche, 

sul pianoforte danzano, forte,

profumando di Bach 

il ruvido quotidiano che ci abita. 

Sei dolce e non lo sai, 

ma il tuo cuore lo sa, 

e batte forte, forse troppo. 

Albrecht Dürer, Cervo volante (1505; acquerello e guazzo su carta, 141 x 114 mm; Los Angeles, J. Paul Getty Museum)

Sei preziosa, solo perché ci sei, 

e non serve altro, se non l’imbarazzo, 

che ti avvolge come il plaid rosso, 

nel quale, crisalide, ti abbozzi. 

Non serve altro, a te, 

per essere speciale, 

per essere stella, tra le tante. 

Non sei il centro del mondo,  

ma senza di te il mondo 

sarebbe un posto peggiore. 

19 febbraio 2025

Immagini tratte dal blog http://www.finestresullarte.info