Sfatti e misfatti

Tornare alle incombenze del mondo dopo un periodo di vacanza mentale, da lo stesso effetto di una doccia gelata dopo una sudata da facocero. Ti si ferma il sangue e gira la testa, senza tregua. Sono state necessarie, oggi, varie pause, qualche minuto di training autogeno fai da te, massicce dosi di caffè e sanipirina a portata di mano. Ma ce l’ho fatta. La routine ti sovrasta senza che te ne accorgi. Telefonate, mail, pianificazione della vita famigliare…. preoccupazioni piccole e travolgenti. Oppure il nulla che comunque pesa, incalcolabile e repentino. In questa giornata in cui si è riavviato l’ingranaggio di tutto, mi dedico un quadro del pittore veneto della fatica, dello sgraziato che tende al sublime, del cammino e del lavoro: Jacopo da Bassano e i suoi piedi da contadino, piedi che forse non hanno mai portato un infradito, non hanno mai goduto della dolcezza del bagnasciuga, dell’azione massaggiante del mare. I piedi di San Giuseppe e dei pastori sono l’emblema della sfinitezza di oggi. Adorazione dei Pastori, Jacopo da Bassano e bottega. Notte mondo.

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