Le domande

di michelecasella

Fata elettricità, Raoul Dufy, 1937, Parigi

Sabato 16 marzo 2024

Mi sono ripromesso di scrivere. Devo fare violenza contro di me. Superare la comodità dell’inadeguatezza. Posso permettermelo, qui sono nella mia camera in una meravigliosa solitudine. Fanculo ogni scrupolo.

Oggi, davanti ad una tazza di tisana preparata da Debora, alloro e tisana, abbiamo iniziato a parlare dei “massimi sistemi”. Che bello osare così in alto con l’incoscienza dei bambini. Parlare di cose alte solo per farlo, esaurire il volo tra l’infuso fumante di alloro e il vasetto del miele. Che bella sensazione.

Fata elettricità

Abbiamo parlato di chiusura. Abbiamo la sensazione di chiuderci invecchiando. Chiuderci mentalmente, chiuderci nella ricerca e nella passione che sta alla base di ogni percorso. Abbiamo parlato di consapevolezza. La consapevolezza come l’esserci, il conoscere le parole che decorano o definiscono la vita, la consapevolezza come presenza a se stessi. Parlando di questo ho voluto rimarcare l’importanza delle parole in questo viaggio. Le parole sono luoghi da abitare e ogni parola circoscrive un mondo, una finestra, una brughiera.

Fata elettricità

Debora con i suoi occhi di ragazza, secca ogni velleità e mi mette al muro, con la dolcezza di chi ama:”Ma che cosa significa la parola Amore per te?”. Panico. Tante parole, slanci, fumo e riccioli di panna, per poi trovarsi disarmati davanti ad una domanda così semplice. Ci penso. L’Amore per me è immersione… e comincio un “pippone” stratosferico. Ad un certo punto mi sono perso e ho chiosato con eleganza. Lei mi ha guardato, piena d’amore… ma non ha capito un cazzo. Aiuto! Devo uscire dal pantano. “E per te che cos’è l’Amore?”. 

Fata elettricità

“Non lo so…”, mi risponde, lei è sempre stata sincera, forse troppo.

“È una cosa che vivo, che sento, ma è troppo grande, non la so spiegare…”

Ecco l’intelligenza d’amore delle donne di cui parla Dante. 

Debora ammette un non possesso, perché lei è amore. Definire sé stessi è un’avventura complicata, quasi impossibile.

Per oggi basta. Sono orgoglioso della mia ignoranza. Mi si “spiegano’ davanti praterie immense.