Pulizie Pasquali

di michelecasella

Sto invecchiando. Ma con orgoglio. I ricordi mi assalgono e si impadroniscono di me. É il tempo che ritorna, come fosse una ruota. A pasqua mia mamma, energica e spezzante del pericolo, ribaltava da cima a fondo la casa. Andava fatta pulizia. Oggi la devo fare interiormente. Il “fuori” mi interessa poco. Dove vado, che senso ha preso la mia vita, ha un “Senso” quello che faccio? Pulizie, ordine…..riscoprire ricordi sepolti da sempre, il triduo pasquale che da bambino mi immergeva nel sacro, io, vicecapochierichetti, al seguito della croce con un ferreo protocollo da seguire. Le corse in bicicletta al mattino, il primo giorno di vacanza ( a natale non era possibile, troppo ghiaccio) con i moscerini che si infilavano negli occhi. I giorni della gioventù, una fame incredibile, di tutto ciò che umanamente è consumabile. La moto, la mia vespa 50, le sere dopo le funzioni a raggiungere il mondo che mi aspettava con il suo “sacro vuoto” da donarmi. Le prime cotte, i primi amori, la nostalgia di quel magone allo stomaco che non mi faceva dormire. La famiglia, gli impegni, la luce rarefatta sul mio primo divano con mia moglie. Le bambine, vestite come bombole il giorno di pasqua. Le mangiate il lunedì successivo, il “bassocorporale” delle scampagnate, il dolore ai polpacci inflittomi della bicicletta e la voglia inspiegabile di continuare perché era una pasqua meno. Le attese per le “risposte”, cercate sempre altrove, il grigio del dubbio, il grigio della polvere, che si accumula negli stanzini dell’anima. Alla fine la mamma che mi sgridava perché rovinavo, con le mie zampe da cucciolo forsennato, l’opera di contenimento entropico che la mia mamma, con tutte le forze, riusciva a portare a termine. Pulizia. Pulizia. Pulizia.