Del crocefisso e di altri orpelli di un’Europa che non c’è più.
di michelecasella
In queste settimane ovunque infuria la battaglia dei crocifissi. Prima il nostro presidente della provincia di Verona poi Bitonci, neosindaco di Padova. La questione dello stemma cristiano per eccellenza sta spopolando in particolare sui social. Ma la fede ha bisogno di simboli? Penso che essa, sempre che serva qualcosa difenderla o promuoverla, si trasmetta per trapianto vitale, con i fatti, con la vita. In questo senso mi viene in soccorso il pragmatismo di San Giacomo, che nella sua epistola così afferma: “Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: «Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi», ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? Così anche la fede: se non ha le opere, è morta in se stessa. Al contrario uno potrebbe dire: Tu hai la fede ed io ho le opere; mostrami la tua fede senza le opere, ed io con le mie opere ti mostrerò la mia fede” (Lettera di San Giacomo, cap 2, 14-18 ). Concludendo di certo la cristianità intesa come dimensione profonda dell’incontro con Cristo, non trae alcun beneficio dalla crociata dei crocifissi.
Se trattasi di un’azione per ribadire le radici “profondamente” cristiane dell’Italia e dell’Europa, ben venga il tutto. Non perché sia necessario un pedigree certificato del nostro continente, ma la cultura, ce lo insegna l’arte post concilio di Trento che ha fondato le estetiche nazionali, ha bisogno di simboli. Il nostro presente inoltre ha bisogno di fondamenta per proiettarsi nel futuro ed è indubbio che le radici sono cristiane. Peccato che la costituzione europea abbia ceduto ad un laicismo culturale sterile ed oppositivo. Avrei preferito qualche crocefisso in meno, ma che fosse inserito nell’atto costitutivo dell’Europa un rimando alle radici cristiane. Non per amarcord, ma per un bussola identitaria che non indica più riferimenti. Purtroppo noi abitanti del vecchio continente siamo così, dopo la perdita del primato mondiale, rassegnati al ruolo di comprimari che per non scimmiottare i veri leader del pianeta si ungono di inconsistenza. Nei democratici Stati Uniti d’America, il presidente giura sulla Bibbia e nei tribunali si giura da sempre sul testo sacro. In Europa siamo irreversibilmente inclini al rinnegare il nostro passato perché abbiamo timore del nostro futuro. Parigi non vale più una messa. Ora i laici professanti, mi sovvengono un paio di facce corrucciate, diranno che la fede è stata causa di tragedie, di guerre nefaste, di schifezze indicibili, una “ripulita” era necessaria. Il vero protagonista di tutto il male che ha corroso la storia è stato l’uomo. La fede ha invece bonificato l’Europa, ha salvaguardato la cultura antica, ha promosso l’arte lasciandoci un’eredità immensa, ha fondato l’idea di persona che è alla base di ogni stato sociale.
Se i crocifissi dunque aprono una breccia nella riscoperta della nostra identità e delle nostre radici, così sia!
Nel caso sia tutta un’operazione per colmare il vuoto della politica, che Dio ci aiuti……