Tutto suo padre

di michelecasella

Certamente la colpa è del caldo. Penso a cose inconsuete, che vestono a festa di giorno feriale e mi fanno crogiolare nella nostalgia, quella che verrà. Ieri mi è venuta voglia di stare con mio padre. Ora che solca come un ragazzino gli 81 anni non posso che pensare che domani potrebbe essere altrove. Ed ora che è qui vicino a me, seduto a questo tavolo di questo ristorante troppo caro per essere buono, me lo rivedo forte, quando io bambino cercavo la sua protezione. Le sue mani grosse e ruvide sembravano corteccia, la scorza di un grande albero che mi faceva ombra, che mi riparava dai colpi del sole e del male. Era irraggiungibile, quasi mitico. Ed ora è qui, mio ospite, sazio di anni e piccole soddisfazioni, che con prudenza hanno costruito la solidità del vecchio. Indifeso e fiero, lo osservo ora da adulto e da padre e gli voglio forse il bene genuino che si ha per il commilitone, per la propria immagine allo specchio, per le proprie radici. Non glielo dirò mai o forse quando sarà tardi, ma sono felice di esserne il frutto, grato di essere la risultanza di un semplice contadino, caparbio come la terra argillosa, che mi ama con tutti i limiti di chi coltiva l’amore senza conoscerne chiaramente la natura. Tutto suo padre…

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